Regione Lombardia - Provincia di Pavia - Comune di Robbio
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ARDEA

L'associazione ambientalista Ardea prende il nome da uno splendido airone delle nostre risaie ed opera nel settore del volontariato dall'anno 1995, quando si è costituita.

L'Ardea che conta 200 iscritti circa ha dato vita al suo interno ad un "Nucleo di protezione civile" ed al "Gruppo Giovani", con lo scopo di rinvigorire lo spirito associativo e di spaziare in nuovi orizzonti culturali ed organizzativi.

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Parco Valpometto

Il parco, situato sul lato nord-est del territorio comunale, inizia in prossimità del ponte sulla Caccesca, nella strada per Vespolate e termina vicino al ponte sul cavo Ceretto nei pressi della Cascina Albrate, nella strada per Nicorvo. Si colloca in un’area ad intenso uso agricolo naturalisticamente depauperato. La messa a dimora di specie vegetali autoctone a portamento arboreo ed arbustivo, la valorizzazione e salvaguardia di un’area umida ed il controllo sul disturbo antropico hanno permesso un parziale recupero della biodiversità vegetale ed animale, tipica di questa zona planiziale. In particolare, ciò è testimoniato dall’attuale presenza, all’interno dei confini del parco, di numerose specie accertate di uccelli nidificanti e migratrici e per questo, oggetto di misure speciali di conservazione che ne salvaguardino la sopravvivenza, la riproduzione e l’habitat. Vi si riproduce, inoltre, la raganella Hyla arborea, considerata specie di interesse comunitario. Il parco diventa il sito di ambientazione e dimora di specie in via d’estinzione come il tarabuso, e di tutte le specie animali presenti nel nostro territorio, con le essenze arboree primarie e di sottobosco originarie della pianura padana, si ripristinano i due ambienti dominanti della Lomellina: l’ambiente acquatico, circondato dalla vegetazione igrofila nei diversi stadi evolutivi e l’ambiente terrestre, con il recupero della composizione del bosco primario composto da alberi delle diverse famiglie, in particolare fagacee (querce, castagni), salicacee (salici e pioppi), ulmacee (olmi, bagolari), corylacee (ontani, noccioli) carpini, ornielli, aceri campestri e da molte piante autoctone a portamento arbustivo utili all’impianto di siepi coerenti che svolgono importanti funzioni ecologiche, in particolare come fonte di alimentazione e rifugio per la fauna, con bacche e frutti per uccelli e mammiferi. Le diverse specie offrono nutrimento in stagioni differenti permettendo una presenza di risorse in numerosi mesi dell’anno. Molte piante, inoltre, sono nutrici di farfalle notturne e diurne. Gli arbusti presenti comprendono corniolo, sanguinello, prugnolo, frangola, biancospino, berretta da prete, maggiociondolo, ligustro, piracanta, rosa canina, sambuco, lantana, viburno.

E’ suddiviso in tre zone distinte principali collegate tra loro da un corridoio ecologico continuo costituito da una siepe di prevalenti specie autoctone. Purtroppo recenti interventi praticati nel corso delle attività agricole hanno minato la continuità del corridoio.

La prima area, Valpometto, dà il nome all’intero parco e comprende anche la zona Casassa. E’ la zona più estesa, è costituita da alcune aree a prato mantenuto raso, da diverse aree soggette a rimboschimento, da canali e da laghetti. L’ambiente si presenta ancora nei primi stadi evolutivi in quanto la messa a dimora iniziata nel 1996 è ancora in corso. Vi nidificano, svernano e sostano in migrazione numerose specie di uccelli come colombacci, passeri d’Italia, gufi, fagiani, picchi verdi, poiane, ghiandaie, rigogoli, infatti l’area offre possibilità di rifugio, ambientamento e riproduzione alla selvaggina locale. Alcuni piccoli bacini d’acqua saranno idonei, una volta che la copertura vegetale sarà più fitta, alla reintroduzione di specie di anfibi estinti in loco di interesse comunitario, come le rane rosse e il pelobate fosco.

Questa zona del parco è usufruibile da tutti; si può percorrere a piedi o in bicicletta, attraverso camminamenti e sentieri fruibili anche da disabili, osservando però alcune regole fondamentali come rispettare l’ambiente circostante, non rovinare o raccogliere piante, erba, fiori, frutti, non disturbare in nessun modo gli uccelli e gli altri animali e tenere i cani rigorosamente al guinzaglio.

Sono presenti bacheche e cartelloni informativi, servizi igienici e un percorso vita per attività fisica.

Nel parco non è ammessa alcuna forma di sport che danneggi la flora o spaventi la fauna all’infuori di corse in mountain bike, corse podistiche e prove di orientamento, spetta comunque sempre all’Ardea autorizzare lo svolgimento di sport e l’eventuale accesso di comitive. Inoltre chi autonomamente entra nel parco deve prestare molta attenzione e assumersi ogni responsabilità, in particolar modo bambini e ragazzi devono essere accompagnati da adulti, in quanto attraversando un parco naturale, ci si può imbattere in sentieri sconnessi, laghetti, buche, fossi, rogge, colatori e rischiare di incorrere in incidenti.

La zona Tombone a nord e la zona Fontaneto a sud di Valpometto, sono zone di interesse naturalistico con fauna protetta e, per le loro specifiche caratteristiche, oggetto di particolari studi universitari. In esse è consentito l’accesso solo con autorizzazione e con la guida dei volontari Ardea.

La zona Fontaneto, ha subito una profonda trasformazione; chiamata dai robbiesi “al busion”, (discarica) deriva il nome attuale dalla presenza di fontanili e risorgive che originano acquitrini paludosi su cui si insedia un canneto ed un bosco umido spontaneo composto da farnie, pioppi tremuli, e sottobosco di saliconi, rovi e viburni. Questo ambiente è circondato da canali e lanche con tinche, carpe e pesci gatto.. Si è qui insediata una garzaia polispecifica, habitat con circa un migliaio di nidi attivi. Utilizzano i saliconi per nidificare, quattro differenti specie di ardeidi: la garzetta, la nitticora, il guardabuoi e l’airone rosso. Sono inoltre presenti due ardeidi non coloniali che utilizzano il canneto che si stende ai piedi dei saliconi: il tarabuso e il tarabusino. La zona ha valore sia per le diverse specie di uccelli nidificanti, sia come zona di sosta e svernamento per gli uccelli migratori come gufi, falchi di palude, i diversi acrocefali, rondini e migliarini di palude. In particolare queste ultime due specie frequentano l’area per formare affollati dormitori.

La zona Tombone è una zona boscata, sufficientemente isolata per permettere la riproduzione di specie sensibili al disturbo antropico, come il tasso e la volpe che si possono ammirare attorno alle profonde ripe dei canali e dei laghetti.

Deriva il nome dal termine “tomba”, manufatto per realizzare il sottopasso di un canale, vi è un dosso ricoperto da bosco spontaneo di robinie tagliato da un profondo solco formato dall’erosione di un colatore sfociante nella Caccesca. Il posto crea proprio l’habitat ideale per gli animali del bosco.

Le ridotte dimensioni del parco, nelle sue varie parti e la sua conformazione allungata, lo rendono particolarmente sensibile al disturbo provocato dall’attività venatoria praticata nelle zone limitrofe. Durante il periodo venatorio, infatti, specie nidificanti migratrici sono ancora presenti nell’area riproduttiva accanto a specie svernanti sensibili. La garzaia ospita ancora per tutto il mese di settembre numerosi giovani ardeidi nati nella stagione riproduttiva dell’anno e individui stanziali.

L’area intera del parco Valpometto, se debitamente tutelata e salvaguardata da prelievo e disturbo, può offrire una consistente produzione di selvaggina andando a valorizzare ed arricchire l’attività venatoria del territorio esterna al parco. Anche l’attività ludico-ricreativa è sensibilmente inficiata dalla pratica della caccia entro pochi metri dai confini del parco stesso con conseguente rischio perl’ incolumità delle persone che fruiscono dell’area verde, per cui sarebbe auspicabile una maggiore tutela dei luoghi con ampliamento del parco stesso.